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L’integrità e la conservazione dei documenti hanno rappresentato e rappresentano i punti nodali dell’attività di valorizzazione del patrimonio culturale e storico degli Archivi di Stato.

Da quando l’informatica ha fatto il suo ingresso nel mondo degli archivi, si sono sviluppate nuove risorse per il reperimento di informazioni, con le reti di comunicazione e le banche dati, e per la conservazione del documento originale con la digitalizzazione delle immagini.

La digitalizzazione dei documenti  permette non solo di eludere i rischi derivanti dalla consultazione diretta ma accresce la fruibilità e la circolazione del patrimonio documentario consentendo una consultazione alternativa senza il continuo ricorrere all’originale.

La memoria ottica come supporto sostitutivo dei documenti ha costituito  l’obiettivo del Progetto IMAGO, il quale ha avviato nei primi anni ’90 la digitalizzazione delle fonti documentarie negli Archivi di Stato Italiani.

Inquadrato nell’ambito del più generale progetto di Anagrafe Informatizzata degli Archivi di Stato Italiani, IMAGO  ha direttamente coinvolto vari Istituti e attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi, tecnici e metodologici, ha proiettato verso una nuova dimensione l’attività di conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio documentario.

Il Progetto IMAGO ha realizzato un archivio digitale di grande rilievo, non solo per le tecnologie innovative di acquisizione delle immagini, ma anche per i documenti oggetto della digitalizzazione. Infatti negli Archivi di Stato di alcune città del Mezzogiorno (Caserta, Salerno, Avellino, Cosenza, Brindisi e Taranto) è stata digitalizzata l’importante serie del Catasto Onciario conservata nell’Archivio di Stato di Napoli, che offre molteplici potenzialità di ricerca in diversi ambiti di studio. La formazione del Catasto Generale (detto Onciario in quanto la tassa era espressa in once) era stata imposta nel 1740 da Carlo III di Borbone a tutte le Università del Regno di Napoli e nel 1741 la Regia Camera della Sommaria emanava le istruzioni necessarie per l’attuazione della riforma fiscale.

Ma la peculiarità del mondo digitale, strettamente legata al fenomeno della rapida obsolescenza tecnologica non ha escluso i supporti e le metodologie informatiche innovative di IMAGO, quindi è stato necessario affrontare un percorso per la migrazione delle immagini, che non ne consentisse la temuta dispersione.

Il controllo del processo di obsolescenza è naturale e proprio di ogni processo tecnologico e, all’Archivio di Stato di Cosenza va il merito di aver progettato e realizzato, nel 1996, all’interno del laboratorio di informatica, la migrazione di tutte le immagini del Catasto Onciario senza  rischi per l’integrità e l’accuratezza delle immagini.

Per oltre un decennio l’Archivio di Stato di Cosenza ha dato un contributo notevole al raggiungimento degli obiettivi di Imago, infatti le immagini digitalizzate del Catasto Onciario della nostra Provincia, sono state fruibili on site dalle postazioni riservate agli utenti della sala studio con la possibilità di avere copie a stampa o su cd.

Ma la tecnologia e il modo di fruire il patrimonio sono cambiati.

Il cambiamento più profondo riguarda la nascita di un nuovo tipo di utenza  generata da Internet e comporta la revisione delle finalità e del senso della presenza degli Archivi nella nuova società culturale.

La tradizionale ricerca storica non si è estinta , ma sta evolvendosi sempre con più forza la ricerca on line, almeno come primo impatto di studio.

Gli Archivi di Stato e gli archivisti non possono esimersi nel dare il proprio contributo. Devono riconsiderare il proprio ruolo, ed  oltre a compiti  storicamente definiti e notoriamente apprezzati, come la conservazione, l’accesso ai documenti, la realizzazione degli strumenti di corredo, devono necessariamente avviare un percorso di avvicinamento di questa nuova utenza ad un uso convincente della telematica che non consenta l’utilizzo riservato ai soli operatori del settore e soprattutto che non sia uno strumento di archivisti per archivisti.

Davanti ad un’utenza fortemente differenziata, l’archivista deve chiedersi quali siano le varie esigenze, come affrontarle e mirare a soddisfare le diverse aspettative contando su riproduzioni digitali di fondi accessibili e facilmente consultabili.

Ne è un esempio il Portale della Storia degli Italiani (www.poster.beniculturali.it) che ha riscosso nell’utenza web un ampio consenso proprio per la capacità intrinseca dei fondi oggetto di digitalizzazione e informatizzazione (Stato Civile e Liste di Leva)  di superare e smorzare il difficile confine tra l’utenza accademica e l’utenza meno specialistica.

La consapevolezza dell’utilità sociale di questo tipo di informazioni ha indotto alla riconsiderazione dell’archivio digitalizzato del Catasto Onciario la cui attenzione mostrata nel corso di questi anni di consultazione on site è un’ulteriore conferma di percorsi già avviati e, perché no, una risposta ai tanti interrogativi che lecitamente si pongono per un uso più sostenibile della tecnologia in generale e in particolare della riproduzione digitale.

Ma non è tutto.

L’idea di valorizzare e di proporre on line la prima esperienza digitale dei documenti  conservati negli Archivi di Stato, si coniuga con altri importantissimi aspetti non ultimo ridar vita allo studio, al lavoro, alla passione che hanno animato un progetto  su cui erano state poste tante aspettative.

La conversione delle immagini operata dal laboratorio di informatica dell’Archivio di Stato di Cosenza ha avuto il pregio, forse non ampiamente riconosciuto, di aver eluso la prospettiva che si poneva con forza: Imago non è diventato un’opera inutile ed inutilizzabile, non soltanto per la fiducia accordata dagli allora dirigenti del Nucleo per l’Informatica, Vincenzo Franco e Daniela Grana, ma per lo stimolo ricevuto dagli utenti.

Porsi dalla loro parte, cercare di rispondere alle loro  esigenze, costituisce la dinamicità centrale della professione dell’archivista.

L’Archivio di Stato di Cosenza, in linea con gli intenti dell’Amministrazione Archivistica,  ha voluto offrire la consultazione on line del Catasto onciario di buona parte dei Comuni della Provincia.

Il sito web è articolato in modo semplice, progettato per il superamento di ogni tipo di ostacoli  e per un’utenza ampia e generalizzata.

Due pagine “tecniche” confermano  la natura del ruolo di archivisti: una nota storica sul Catasto Onciario e una contestualizzazione del fondo documentario, tratta dalla Relazione di Francesco Trinchera da cui non si può non prescindere per ogni studio sugli “Archivi Napoletani”.

Una pagina di apertura per la visualizzazione delle immagini , le quali  per far fronte alla svalutazione propria del progresso tecnologico, hanno subito un ulteriore percorso di migrazione.

Le immagini sono state inoltre  contrassegnate in modo permanente con la tecnica del  watermarking digitale sia per l’indicazione del copyright e sia per evitare la produzione di copie non autorizzate.

La denominazione dei Comuni, anzi delle Università, è riportata così come rilevata sulla coperta dei volumi originari. Rispetto al quadro odierno ci sono alcune variazioni sia nella denominazione del toponimo sia nella ripartizione amministrativa, infatti alcune Università sono divenute frazioni o località.

In ogni caso l’utenza che vorrà continuare ad avvalersi della mediazione culturale dell’archivista potrà sempre contare su un servizio di Helpdesk, una sorta di sala studio virtuale, inviando una mail a:

paolo.siciliani@beniculturali.it responsabile del sito, che provvederà ad inoltrare la richiesta alla professionalità competente.

A conclusione di questo breve excursus sulla storia e sulle motivazioni del progetto, si rivolge un invito agli Archivi di Stato coinvolti nell’iniziale Imago  e ai quali l’Archivio di Stato di Cosenza nell’ormai lontano 1996 ha inviato le immagini di pertinenza, migrate sui nuovi supporti digitali, a condividere questa iniziativa per  una nuova spinta propulsiva alla consultazione ed alla fruizione del bene documentario.

Amministrazione
Amministratore e Responsabile del sito: Paolo Siciliani

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