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pubblicato ott. 2010 – revisionato nov. 2011
Il Catasto Onciario è una fra le più importanti fonti per lo studio della storia economica e sociale dell’Italia Meridionale.
Con legge del 4 ottobre 1740 re Carlo III di Borbone dispose per il Regno intero la compilazione del catasto detto onciario appunto per la misura utilizzata per la quantificazione d’imposta in once. Dal 1741 al 1742, la Regia Camera della Sommaria, autorità fiscale, organo amministrativo e consultivo dell’antico regime aragonese operante nel Regno di Napoli, emanò istruzioni per la compilazione dei Catasti e il 28 Settembre 1742 stabilì i termini di consegna del censimento catastale entro quattro mesi.
Dieci anni più tardi molte Università non avevano ancora completato il lavoro, ed il Re, nel maggio 1753, decise di inviare suoi Commissari per supportare quei Comuni che non erano stati in grado o non avevano ancora completato la redazione. Il risultato fu una sorta di censimento dell’intera popolazione dell’Italia meridionale completo di età, professioni e proprietà, non escluso il bestiame. A ciascuna Università (Comune) era dato il compito di redigerne due copie, una da conservare presso l’Università per eventuali aggiornamenti e l’altra da inviare a Napoli alla Regia Camera della Sommaria. Da allora molte delle copie conservate localmente sono andate distrutte o consegnate agli archivi provinciali. Le copie inviate a Napoli sono ora conservate in una speciale sezione dell’Archivio di Stato.
La finalità era quella di uniformare e mettere ordine nel campo tributario, rilevando con precisione l’ammontare della popolazione e garantendo la ripartizione del carico fiscale in base alle effettive possibilità e i beni posseduti. In realtà le informazioni demografiche sono da ritenersi lacunose poichè non risultano iscritte nel Catasto le famiglie prive di beni e quelle esentate dai pagamenti.
Le categorie iscritte erano i cittadini abitanti e non, vedove e vergini, ecclesiastici secolari cittadini e forestieri, forestieri abitanti e non abitanti laici, chiese, monasteri e luoghi pii
Composizione:
Atti preliminari, di competenza dei sindaci delle singole Università, per la nomina degli organi preposti al controllo e alla stima dei beni e per vagliare le rivele.
Rivele, di competenza dei capofamiglia con la dichiarazione del nucleo familiare, dei beni posseduti, capitali e dei censi attivi e passivi.
Apprezzi, verifiche da parte dei commissari, previo sopralluogo, delle misurazioni e valutazioni della rendita di ciascun appezzamento di terreno e valutazione dei beni ecclesiastici e feudali.
Onciario, risultanza finale con l’iscrizione dei contribuenti, (rispettando l’ordine onomastico, la distinzione di cittadini e forestieri, laici ed ecclesiastici) ed il relativo elenco dei beni e tassazione in once.
Le immagini presenti nel sito si riferiscono esclusivamente all’Onciario che risulta essere fonte primaria di dati sulle condizioni di vita nell’epoca considerata e riporta non solo la situazione finanziaria inerente ciascun contribuente, attraverso la valutazione in once dei profitti espressi in ducati, ma traccia anche in modo dettagliato un quadro più o meno chiaro della demografia locale (1): struttura della popolazione e numero dei residenti, dei forestieri, delle vedove, ecc., composizione del nucleo familiare, studio dei nomi e dei cognomi, stato di salute della popolazione, stato di scolarizzazione, incidenza delle migrazioni con suddivisione per classi sociali e per attività, ricomposizione del paesaggio agrario, diffusione dei mestieri sul territorio, articolazione del reddito, insomma una fondamentale ed utilissima chiave di lettura per meglio comprendere e definire il profilo degli elementi costituenti la complessità della vita quotidiana.